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chi siamo

CIPì siamo noi. Un collettivo di insegnanti precari/e e inoccupati/e della scuola secondaria superiore. Noi che abbiamo studiato, ci siamo laureati, specializzati, dottorati, masterizzati, convinti/e che il nostro sapere e la nostra umanità potessero assumere un giorno un ruolo e un valore sociale. Ci troviamo, invece, ad essere la prima generazione che ha meno diritti, meno speranze e meno futuro di quella che l’ha preceduta. CIPì ne vuole discutere con tutti, nelle piazze, nelle assemblee, nelle scuole, nelle università, nel nascente movimento di difesa dell’istruzione pubblica in particolare e della giustizia sociale in generale.CIPì siamo noi, ma soprattutto siete voi: colleghi insegnanti precari/e e inoccupati/e, che vogliono imparare (ancora, daccapo, di nuovo) a lottare, a cui rivolgiamo il nostro appello: diamo vita e voce a CIPì, tutti insieme. Facciamoci sentire.

mercoledì 30 settembre 2009

Salviamo la scuola!

Il Coordinamento Insegnanti Precarie/i e Inoccupate/i CIPì organizza
Mercoledì 30 settembre alle ore 17:00 un presidio presso il cavalcavia davanti all'ingresso della Fortezza da Basso. Esporremo uno striscione in difesa della scuola pubblica, gravemente minacciata dalle politiche del governo e per promuovere la manifestazione nazionale delle/dei docenti precarie/i del 3 ottobre a Roma.

42.000 docenti in meno in quest’anno scolastico; 90.000 docenti in meno entro il 2012; 45.000 tecnici-amministrativi in meno entro il 2012.
Il più grande licenziamento in tronco della storia della Repubblica italiana.

La scuola voluta a suon di tagli indiscriminati dalla ministra Gelmini è
più inefficiente: è difficile pensare che diminuire finanziamenti e personale mentre aumenta il numero degli studenti iscritti migliori il funzionamento della vita scolastica!

più scadente: più alunni per classe (fino a un massimo di 33), meno ore di lezione e più ore di lavoro dei docenti occupati (da 18 a 24). Che fine faranno la qualità della didattica, il rapporto educativo, l’accuratezza della valutazione, la disciplina?

più insicura: con l’incremento del numero degli studenti per classe le norme di sicurezza indicate dalla legge 626 saranno sistematicamente violate.

Si aumentano dell’11% le spese militari, ma si tagliano di otto miliardi di euro quelle destinate alla pubblica istruzione. Grazie alla Gelmini, la percentuale del PIL che l’Italia investe nella pubblica istruzione è la più bassa di tutti i paesi dell’OCSE (il 3,9% contro una media del 5,5%) proprio mentre l’OCSE indica l’investimento nella formazione come l’unica via d’uscita dalla crisi planetaria.In gioco non ci sono “solo” 150.000 posti di lavoro (e scusate se è poco) tra docenti e personale tecnico amministrativo cancellati in nome del risparmio a senso unico, ma anche e soprattutto la sopravvivenza stessa di un sistema di istruzione pubblico.
Il paese ha bisogno della scuola pubblica,
la scuola pubblica ha bisogno di docenti.

SABATO 3 OTTOBRE a ROMA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
per la difesa e il rilancio della scuola pubblica


Pullman in partenza dal Saschall alle 9,30 - prezzo 12 euro per precarie/i e disoccupate/i, 19 per occupati.
Per informazioni e prenotazioni:
francesca: francesca.dyma@gmail.com -
simona: simona_mazzoni@yahoo.it
oppure telefonare a: francesca: 335 6343716 - simona: 340 6728818

CIPI’ Collettivo insegnanti precari e/o inoccupati
Firenze

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