cipìscuola

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chi siamo

CIPì siamo noi. Un collettivo di insegnanti precari/e e inoccupati/e della scuola secondaria superiore. Noi che abbiamo studiato, ci siamo laureati, specializzati, dottorati, masterizzati, convinti/e che il nostro sapere e la nostra umanità potessero assumere un giorno un ruolo e un valore sociale. Ci troviamo, invece, ad essere la prima generazione che ha meno diritti, meno speranze e meno futuro di quella che l’ha preceduta. CIPì ne vuole discutere con tutti, nelle piazze, nelle assemblee, nelle scuole, nelle università, nel nascente movimento di difesa dell’istruzione pubblica in particolare e della giustizia sociale in generale.CIPì siamo noi, ma soprattutto siete voi: colleghi insegnanti precari/e e inoccupati/e, che vogliono imparare (ancora, daccapo, di nuovo) a lottare, a cui rivolgiamo il nostro appello: diamo vita e voce a CIPì, tutti insieme. Facciamoci sentire.

venerdì 31 ottobre 2008

posto anche il bellissimo video del network giovani di pisa..
ecco il link, con anche altri contenuti:
THE CLASS
e per i pigri, il video direttamente:

Ecco cosa hanno fatto i ragazzi del mio liceo

mercoledì 29 ottobre 2008

manifestazione a roma del 30 ottobre

appuntamento per tutti: ore 9:30 al binario 1 nella stazione di Roma Termini

martedì 28 ottobre 2008

legge 133/decreto legge 137 Gelmini e DDL Aprea

LEGGE 133/2008 Gelmini
sarà approvata in via definitiva il 29 ottobre
include

1. REVISIONE ORDINAMENTI SCOLASTICI
-30 settimanali in tutti gli istituti superiori
-32 (compreso laboratorio) negli istituti tecnici e professionali
- Inoltre i cambiamenti prospettati dalla legge 53 della Moratti

2. RIORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
-eliminati gli istituti con meno di 50 alunni: ne chiudono 4200
- accorpati gli istituti con meno di 300 alunni per ottenere istituti con 500-900 alunni: ne accorpano 2.600

3. “RAZIONALIZZAZIONE” DELLE RISORSE UMANE
- aumento del numero di alunni per classi dello 0,40 in 3 anni: - 2.400 classi, -12.800 docenti
- riduzione di tutte le cattedre a 18 ore: - 3 ore settimanali circa. – 7.000 docenti in 3 anni
-accorpamento delle classi di concorso con “comune matrice culturale”: -14.000 docenti in 3 anni
- autonomia nella definizione dell’organico: v. ddl Aprea

TOTALE: - 87.000 docenti in 3 anni
di cui 27.593 di scuola secondaria di II grado (12,5%attuali docenti)


DECRETO LEGGE137/2008 Gelmini
poco più di un supplemento della 133
riguarda
1. lezioni di educazione civica (fantomatiche)
2. bocciatura con il 5 in condotta
3. adozione libri ogni 5 anni
4. + il famigerato maestro unico per la primaria e la trasfrmazione delle Università in fondazioni private.



DISEGNO DI LEGGE 953/2008 APREA
che si richiama alla legge sull’autonomia 59/1997
include

1. SUPERAMENTO DEFINITIVO DELL’ISTRUZIONE PUBBLICA

-trasformazione delle scuole in fondazioni private
- autonomia gestionale e finanziaria con ingresso di finanziatori privati
- scuola gestita da un consiglio di amministrazione che decide POF e regolamento
- parificazione completa pubblico-privato: gli enti locali erogano finanziamenti a tutte le scuole “accreditate” in base al numero degli studenti iscritti

2. NUOVO STATO GIURIDICO DEGLI INSEGNANTI
- insegnanti non più dipendenti pubblici ma professionisti iscritti ad una “associazione professionale”
- contratti di lavoro “autonomo” stipulato tra singolo istituto e singolo “professionista” (pur all’interno di parametri contrattuali nazionali)
- carriera in 4 livelli basata sul “merito professionale”: docente iniziale, ordinario, esperto + vicedirigente
- organo di valutazione professionale che valuta i docenti ed ESCLUDE gli “immeritevoli”

1. NUOVA FORMAZIONE E RECLUTAMENTO DEGLI INSEGNANTI
- laurea magistrale + corsi universitari
- apposito albo regionale
- un anno di formazione al termine del quale una commssione di valutazione fornirà un punteggio
- concorsi d’istituto per la docenza ogni 3 anni

1. SOPPRESSIONE DELLE R.S.U
sostituite da organizzazioni sindacali dell’ “area docenti”

siti precari

Forum CIPNA - Comitato Insegnanti Precari Non Abilitati - http://www.cipna.it/
Forum dei precari di Salerno - http://precarisalerno.forumup.it/
Comitato Precari Liguri della Scuola -http://www.precariliguria.blog.kataweb.it/promotore del Manifesto per la scuola di tutti -http://www.paolomalerba.it/precariamente/index.htm
ORGOGLIO PRECARIO Voce dei precari e sotto-precari della scuola (...e non solo)http://www.orgoglioprecario.it/journal/index.asp
FORUM PRECARISCUOLA - http://bru64.altervista.org/
Docenti Precari Milano - http://www.milanoprecari.altervista.org/HOME.htm
Rete Precari romani - http://retedocentiprecari.blogspot.com/
Coordinamento Rete Precari 11 Luglio - http://retedocentiprecari.blogspot.com/
Precari mobili - http://precarimobili.blogspot.com/

Da queste poi se ne può trovare altri oltre a riferimenti come...http://www.tecnicadellascuola.it/index.phphttp://www.orizzontescuola.it/orizzonte/index.phphttp://www.retescuole.net/

Inoltre vi ho segnalato per l'iscrizione, se già non lo siete, alcoordinamento genitori insegnanti toscana -coordinamentogenitorinsegnantitoscana@yahoogroups.com

siti di organizzazioni scolastiche

http://retescuole.net/ http://www.icorvi.net http://www.unionedeglistudenti.it/ http://dica133.wordpress.com/ http://133.anche.no/ http://www.uniriot.org/index.php http://www.taglialagelmini.it/index.php http://firmiamo.it/controilmaestrounico http://bru64.altervista.org/forum/index.php http://www.studenti.it/universita/inchieste/proteste_studentesche2008.php http://universitarinpiazza.giovani.it/
http://www.studenti.it/home

mercoledì 22 ottobre 2008

manifesto cipì

È nato CIPì.
Cipì sono io. Insegnante di scuola secondaria superiore – precaria.
Non sono sola. Siamo in tanti/e – precari/e.
La maggioranza di noi migra di scuola in scuola, un anno qui, un anno là - quando va bene; altrimenti si lavora a singhiozzo: tre mesi, un mese, una settimana; l’estate rigorosamente non pagata; e nel mezzo i periodi di inoccupazione trascorsi in attesa di una telefonata - il cellulare che non si spenge mai.
E poi la chiamata. Si corre, nella speranza che chi ti precede in graduatoria non si presenti: homo homini lupus! E forse – finalmente - il lavoro, chissà per quanto tempo, con quale orario, in quale classe… Cambiando continuamente luoghi, orari, alunne/i, colleghe/i, condizioni di lavoro.
Di passaggio. Sempre di passaggio. Solo di passaggio.
Guardarsi in faccia, capire chi si è, riconoscersi l’un l’altro, conquistare coscienza individuale e collettiva, creare solidarietà, identità, azione comune: tutto ciò è assolutamente impossibile quando si è di passaggio - precari.

E’ nato CIPì.
CIPì siamo noi. Un collettivo di insegnanti precari/e e inoccupati/e della scuola secondaria superiore.
La nostra ambizione: leggere la realtà della scuola pubblica di oggi, interpretare la portata dell’attacco complessivo cui è sottoposta attraverso il prisma della nostra identità diffusa, specifica e particolare a un tempo.
Diffusa: perchè il dramma della precarietà coinvolge almeno due generazioni e attraversa ormai ogni ambito - nel mondo della scuola un terzo dei/delle docenti è precaria/o.
Specifica: perchè la condizione socio-esistenziale del precariato offre una prospettiva sfortunatamente privilegiata dalla quale leggere e patire lo smantellamento della scuola pubblica e la rinuncia da parte dello Stato ad ogni funzione sociale.
Particolare: perché i precari sono tanti/e eppure tutti/e isolati, sconnessi, frammentati, dispersi – peggio, in competizione tra loro! - e dunque privati/e di ogni mezzo di azione politica e di lotta.

Ministra Gelmini, CIPì avrebbe qualcosa da dirLe.
Il problema del precariato nella scuola secondaria superiore non nasce con Lei, ma Lei (il suo governo) lo incancrenisce, lo cronicizza.
Tagliare in modo dissennato il personale della scuola significa rendere permanente e costitutivo il precariato degli insegnanti. Il che a sua volta significa annullare qualsiasi continuità e programmazione didattica. Avvilire il ruolo docente. Dequalificare la scuola pubblica.
E poi: l’aumento degli alunni per classe, che deteriora la vita scolastica. L’aumento delle ore di lavoro a fronte della diminuzione complessiva dell’orario scolastico, che toglie posti di lavoro ai docenti e ore di lezione agli studenti. L’accorpamento delle classi di concorso, che degrada la formazione degli insegnanti. Il taglio dei fondi per le attività di sostegno, che colpisce i più deboli.
Ecco come si distrugge l’istruzione pubblica, ministra Gelmini.
Per molte/i di noi l’insieme dei Suoi provvedimenti (già varati, da varare) significa l’esclusione dal mondo della scuola. Per tutte/i significa l’impossibilità di un’assunzione stabile, la condanna a rimanere precari, forse per sempre.
Ecco come si distrugge una generazione di insegnanti, ministra Gelmini.

Quella generazione siamo noi. Noi di CIPì.
Noi che abbiamo studiato, ci siamo laureati, specializzati, dottorati, masterizzati, convinti/e che il nostro sapere e la nostra umanità potessero assumere un giorno un ruolo e un valore sociale.
Ci troviamo, invece, ad essere la prima generazione che ha meno diritti, meno speranze e meno futuro di quella che l’ha preceduta. E naturalmente anche meno soldi.
CIPì, di che ti lamenti?
E’ la globalizzazione neocapitalista, bellezza. Il profitto privato vince, l’interesse pubblico perde. Dunque: precarietà, non garanzie. Privatizzazioni, non Stato sociale. Soldi a banche ed industrie vittime della crisi che esse stesse hanno prodotto, tagli all’istruzione pubblica che produce solo sapere. Cittadini insicuri e rancorosi, non consapevoli e solidali.

Distruggere la scuola pubblica di un paese significa rendere i suoi cittadini ignoranti, divisi, impotenti, obbedienti.
I provvedimenti della ministra Gelmini mirano ad abbattere il sistema della pubblica istruzione a tutti i livelli, dalle elementari all’Università.
CIPì, ora che l’ha capito, lo vuole dire a tutti, ne vuole discutere con tutti.
Nelle piazze, nelle assemblee, nelle scuole, nelle università, nel nascente movimento di difesa dell’istruzione pubblica in particolare e della giustizia sociale in generale.
Insieme agli/alle altri/e insegnanti, ai genitori, agli studenti, ai genitori che da un mese lottano, contestano, manifestano, e forse sognano.

E’ nato CIPì.
CIPì siamo noi: insegnanti precari/e e inoccupati/e di scuola secondari superiore che aprono gli occhi, che rompono la logica della competizione tra uguali e della frammentazione, che solidarizzano, che credono nel valore sociale e culturale dell’istruzione pubblica, che vogliono imparare (ancora, daccapo, di nuovo) a lottare.
Ma soprattutto CIPì siete voi, colleghi insegnanti precari/e e inoccupati/e a cui rivolgiamo il nostro appello: diamo vita e voce a CIPì, tutti insieme.