cipìscuola

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chi siamo

CIPì siamo noi. Un collettivo di insegnanti precari/e e inoccupati/e della scuola secondaria superiore. Noi che abbiamo studiato, ci siamo laureati, specializzati, dottorati, masterizzati, convinti/e che il nostro sapere e la nostra umanità potessero assumere un giorno un ruolo e un valore sociale. Ci troviamo, invece, ad essere la prima generazione che ha meno diritti, meno speranze e meno futuro di quella che l’ha preceduta. CIPì ne vuole discutere con tutti, nelle piazze, nelle assemblee, nelle scuole, nelle università, nel nascente movimento di difesa dell’istruzione pubblica in particolare e della giustizia sociale in generale.CIPì siamo noi, ma soprattutto siete voi: colleghi insegnanti precari/e e inoccupati/e, che vogliono imparare (ancora, daccapo, di nuovo) a lottare, a cui rivolgiamo il nostro appello: diamo vita e voce a CIPì, tutti insieme. Facciamoci sentire.

giovedì 26 novembre 2009

IL GOVERNO TAGLIA IL FUTURO DI TUTTE/I
vieni a saperne di più

MARTEDI' 1 DICEMBRE

alle ore 18
presso l' ITI L. DA VINCI
in via del Terzolle 91

ASSEMBLEA PUBBLICA DI CIPI'

per

1. diffondere, discutere e condividere la nostra piattaforma di lotta;

2. informare tutti i presenti sulle conseguenze immediate e concrete della controriforma Gelmini (licenziamenti e quant'altro);

3. creare un movimento di difesa dell'istruzione pubblica in generale.

Sarà un'assemblea aperta ai colleghi in ruolo e precari
ed alle realtà che partecipano all'assemblea cittadina (genitori, studenti di
scuole superiore ed universitari eccetera)
perchè tutti sono in pericolo!

scaricate e diffondente i volantini dell'iniziativa:

volantino1
volantino2
volantino3

1 commento:

Liana ha detto...

Stamani ho un ruzzo incredibile...
Considerando quanto detto dal sindacalista della GILDA, la posizione giuridica, nonché quella economica, del docente sarà gestita legalmente e non più a mezzo contratto.
Mi chiedo a tal proposito: spariranno i sindacati? I sindacati non aderenti alle manifestazioni pro-scuola pubblica sanno già di ottenere dal governo un lauto contentino o forse non sono consapevoli del fatto che perderanno oltre il 50% dei tesseramenti?